Coronavirus, la paura del contagio maschera il razzismo

Coronavirus, la paura del contagio maschera il razzismo

La paura per il diffondersi del coronavirus sta provoncando una serie di episodi in Italia che nulla hanno a che fare con il contagio, ma che rientrano più banalmente episodi di razzismo. Insulti, divieti ed episodi di discriminazione sono purtroppo ormai all’ordine del giorno. Un timore che aveva espresso anche lo stesso premier, durante la conferenza stampa nella quale aveva annunciato la scoperta dei primi due casi di infezione accertati in Italia: «Per scongiurare il rischio di discriminazione nei confronti di cittadini cinesi non c’è altro che fidarsi di chi è competente», aveva detto. Purtroppo il consiglio non è stato sempre seguito.

Il blitz di Forza Nuova a Brescia
Il fatto più recente è accaduto questa notte a Brescia dove esponenti di Forza Nuova hanno attaccato dei volantini all’esterno di attività gestite da cinesi. «Cogliamo l’occasione per consigliare oggi più che mai di sostenere i prodotti locali e le attività italiane», sostiene Casapound che nel messaggio sulle vetrine aggiunge: «Comprare italiano è un dovere morale. Per godere della sicurezza assoluta a livello di qualità, per tutelare l’industria e la manifattura, per aiutare l’economia italiana in un periodo nel quale molte nazioni ricorrono a dazi protezionistici».

L’insulto sul campo
Nel Milanese è di sabato un insulto pesante rivolto ad un giocatore di appena 13 anni durante la partita di calcio Idrostar-Ausonia: «Spero che tu prenda il virus come in Cina», si è sentito urlare il giovane da un giocatore dell’altra squadra. La società: «Quello che fa più male è che né l’arbitro né il mister avversario sono intervenuti». Oggi sono arrivate le scuse.

Il cartello choc a Roma: vietato l’ingresso ai cinesi
A Roma è comparso un cartello choc in un bar di Fontana di Trevi: «A tutte le persone provenienti dalla Cina non è permesso di entrare in questo posto» recitava la scritta in bella mostra, in cinese e in inglese. Il cartello, dopo aver fatto il giro del web nelle immagini virali postate sulla rete poi è stato rimosso dai vigili che presidiano il monumento fra i più visitati al mondo.

Gli insulti ai turisti cinesi sul lungarno di Firenze
«Schifosi, sudici, andate a tossire a casa vostra, pezz di m…, ci infettate tutti». Così un uomo dal forte accento toscano ha insultato due turisti cinesi sul lungarno a Firenze. L’uomo è stato ripreso da un video diventato virale su Instagram e altri social.

La docente cinese discriminata sul treno
Lala Hu, docente cinese di marketing all’Università cattolica di Milano, ha denunciato l’episodio di cui è rimasta vittima sul Frecciarossa dopo aver tenuto una lezione ad Ancona. «Mi faccio strada sulla carrozza per scendere. Due passeggere ridacchiano e fanno commenti. Dico loro che sono ignoranti e dovrebbero vergognarsi e loro si meravigliano che io possa capirle e ribattere» ha raccontato.

L’intervento dei social network
Disinformazione, ignoranza e superficialità, tutto contribuisce a far crescere l’ansia: «Si trasmette con il cibo e i cinesi sono tutti contagiosi»: ecco dieci fake news. Da Chinatown a Milano arriva il decalogo anti-bufale sul coronavirus. E intanto anche Facebook scende in campo contro le notizie false sull’epidemia asiatica e si impegna a sostenere le campagne di informazione corrette delle autorità sanitarie globali. Il social ha annunciato che rimuoverà dalla piattaforma tutti i post, le foto e i video che diffondono disinformazione sul coronavirus.

Fonte: La Stampa